Un adeguato utilizzo della luce sottolinea ed esalta le qualità semantiche dello spazio
architettonico e rende possibile un dialogo espressivo fra il costruito e l’ambiente
circostante.
La luce, oltre ad avere una funzione di guida ed orientamento all’interno della città, ci
fornisce una giusta comprensione della qualità dello spazio alla scala architettonica ed
urbana, suggerendo inoltre un rapporto “emozionale” con gli scenari del nostro
quotidiano.
La progettazione della luce consente una lettura corretta delle produzioni artistiche e
storiche e permette la valorizzazione e la comprensione del patrimonio artistico nel
rispetto dell’esigenza fondamentale della conservazione.
La luce, in quanto elemento creativo ed espressivo, ha assunto perciò la qualità di
linguaggio multidisciplinare che coniuga, all’interno di un panorama variegato di figure
professionali, il sapere tecnico con la comunicazione culturale e artistica.
In questo difficile dialogo tra conservazione e valorizzazione convivono la ricerca di
tecnologie all’avanguardia e la spinta culturale verso una fruizione attiva e consapevole
dei luoghi per l’arte.
Il design per le vendite ha modificato negli ultimi anni il suo linguaggio, divenendo
un progetto di natura complessa, che integra oltre alla qualità dell’architettura e
degli interni anche la filosofia aziendale e l’identità del proprio marchio.
All’interno del caotico scenario della comunicazione commerciale la parola
d’ordine è distinguersi in modo inconfondibile e veicolare la cultura aziendale ed il
relativo prodotto come immagine unitaria, controllata in ogni dettaglio, in grado di
offrire anche un messaggio di tipo emozionale.
Il punto vendita diventa così sempre più un contenitore di esperienze percettive, in
grado di suscitare curiosità, intrattenimento, suggestione.
L’attenzione si sposta su aspetti di immaterialità e di teatralità, e la luce, non più
soltanto elemento tecnico di informazione, è lo strumento principe di questa
nuova regia dello spazio architettonico.
Una sapiente progettazione della luce negli spazi interni non aiuta solo a garantire un
migliore uso degli spazi di residenze, alberghi, uffici, ristoranti, ma conferisce al progetto di
architettura un vero e proprio valore aggiunto, modificando la percezione e l’emotività di
chi vive questi spazi.
Tuttavia progettare un impianto di illuminazione significa anche confrontarsi con altri temi,
quali l’efficienza energetica, i sistemi di gestione e la sicurezza elettrica: nel corso della
settimana saranno effettuati interventi specialistici nelle singole aree disciplinari, che poi
verranno ripresi ed approfonditi all’interno del workshop progettuale.
La luce rappresenta non solo un elemento necessario per lo svolgimento da parte dell’uomo di
attività indoor e outdoor, per la lettura notturna di architetture e spazi urbani, ma anche uno
strumento di comunicazione utilizzato in diversi campi artistici e culturali. Luce non a servizio di
altre forme di arte e rappresentazione, ma piuttosto luce come mezzo di espressione
indipendente o legato ad altre forme espressive ma a livello paritetico. La luce viene così
impiegata nel cinema, nel teatro, nella fotografia, nello spettacolo in genere e diventa essa
stessa forma espressiva nell’arte contemporanea e nella videoarte.
Il Master MLD prenderà parte al Festival “Trame di Luce” presso l’Orto Botanico di Roma, che si
svolgerà a dicembre 2024. Nell’arco della settimana di didattica di Luglio gli studenti del Master
ed eventuali altri partecipanti esterni saranno coinvolti nella progettazione dell’installazione di
luce per il Festival.
Indispensabile per il lighting designer, ma anche per l’architetto e per l’ingegnere che operano
alle scale dello spazio architettonico e dello spazio urbano, il calcolo illuminotecnico eseguito per
mezzo dei software più evoluti oggi disponibili, garantisce l’autonomia del progettista dalle
aziende produttrici e dai fornitori di materiale illuminotecnico consentendo di verificare e
scegliere la soluzione più adatta alle proprie esigenze tecniche ed espressive.
I sistemi tecnologici per l’illuminazione artificiale sono costituiti dall’impianto di alimentazione, dagli utilizzatori, apparecchi, sorgenti ed ausiliari elettrici, e dai sistemi di regolazione e controllo. Negli impianti di grande complessità ci sono sistemi dedicati al monitoraggio in continuo del funzionamento dell’impianto e delle singole lampade per ottimizzare i tempi di intervento e minimizzare i disagi per gli utenti. La conoscenza di questi aspetti è indispensabile non solo per gli impiantisti elettrici ma anche per i lighting designer che devono effettuare scelte progettuali consapevoli non solo del risultato illuminotecnico, ma anche di tutte le altre implicazioni che vanno dall’impatto sulle opere murarie, agli aspetti energetici, gestionali e di sicurezza.
Un particolare approfondimento verrà dedicato ai sistemi per la regolazione dei flussi luminosi sempre più richiesti sia per motivi energetici, che per motivi scenografici ed agli impianti di illuminazione di emergenza, obbligatori per molte destinazioni d’uso e spesso dimenticati in fase di progettazione.
La luce naturale riveste un ruolo centrale nella percezione dello spazio ed è elemento primario per l’ottenimento delle condizioni di benessere e comfort visivo. Il benessere psico-fisiologico in uno spazio chiuso è assicurato anche, tra gli altri fattori, dalla variazione temporale della luce, che è meccanismo regolatore dei cicli biologici. Un corretto utilizzo della luce naturale e dei diversi sistemi di schermatura, la conoscenza di sistemi innovativi come il trasporto della luce in ambienti privi di aperture, consentono nuove prospettive di utilizzo degli spazi e aprono una vasta gamma di possibilità espressive e compositive.
Il valore estetico e semantico degli apparecchi di illuminazione è il risultato di una ricerca complessa che coniuga saperi multidisciplinari, e pone in dialogo dialettico strategia di prodotto, conoscenze tecnologiche, problematiche ambientali.
Il progettista dell’hardware del sistema luce deve essere in grado di prefigurare l’intero ciclo di vita del prodotto, cercando un equilibrio fra la ricerca, sia essa estetica, funzionale, tipologica o tecnologica, e le esigenze di mercato.
L’innovazione del prodotto trova vita quindi nello scambio costruttivo fra designer e azienda, nella conoscenza da parte del progettista del know-how aziendale e dei problemi di marketing, nell’acquisizione di competenze relative alle ottiche, ai materiali, alle tecnologie, ai sistemi di lavorazione dei singoli componenti.
Il lighting design è un tema complesso, che coinvolge molti aspetti: fisica, fisiologia dell'occhio, meccanismi psicofisici della percezione, ottica, teoria del colore, architettura, scienza dei materiali.
La prima settimana di workshop si propone di fornire le basi a partire dalle quali sviluppare le competenze richieste per entrare nel mondo della luce, sia essa naturale o artificiale.
Lezioni teoriche sulla fisica della luce e del colore, sul funzionamento dell'occhio, sulla definizione e la misurazione dei parametri illuminotecnici, ed esercizi per utilizzare gli strumenti più comuni ed applicare i metodi di calcolo.
Per un ottimale utilizzo della luce nella città è necessario che il criterio dell’illuminazione funzionale sia associato a quello dell’illuminazione artistica e monumentale.
Il progetto di illuminazione deve tener conto delle diverse qualità dell’insieme variegato di componenti che costituiscono lo spazio architettonico.
Il monumento, in qualità di episodio prezioso e puntuale, ma intimamente connesso al tessuto della città, ha bisogno di una luce in grado di esaltarne le qualità architettoniche, ma al contempo capace di rispettarlo e di suggerirne il significato spirituale, in armonia con il contesto urbano.
L’impianto di illuminazione di un monumento, sia delle sue parti esterne, che delle sue parti interne, richiede l’esistenza di un sistema di gestione e controllo, in grado di proporre scenari luminosi precostituiti e, talvolta, di variare i flussi di luce artificiale al variare delle condizioni di luce naturale.
Un adeguato utilizzo della luce sottolinea ed esalta le qualità semantiche dello spazio architettonico e rende possibile un dialogo espressivo fra il costruito e l’ambiente circostante.
La luce, oltre ad avere una funzione di guida ed orientamento all’interno della città, ci fornisce una giusta comprensione della qualità dello spazio alla scala architettonica ed urbana, suggerendo inoltre un rapporto “emozionale” con gli scenari del nostro quotidiano.
La luce rappresenta non solo un elemento necessario per lo svolgimento da parte dell’uomo di attività indoor e outdoor, per la lettura notturna di architetture e spazi urbani, ma anche uno strumento di comunicazione utilizzato in diversi campi artistici e culturali.
Luce non a servizio di altre forme di arte e rappresentazione, ma piuttosto luce come mezzo di espressione indipendente o legato ad altre forme espressive ma a livello paritetico.
La luce viene così impiegata nel cinema, nel teatro, nella fotografia, nello spettacolo in genere e diventa essa stessa forma espressiva nell’arte contemporanea e nella videoarte.
La progettazione della luce consente una lettura corretta delle produzioni artistiche e storiche e permette la valorizzazione e la comprensione del patrimonio artistico nel rispetto dell’esigenza fondamentale della conservazione.
La luce, in quanto elemento creativo ed espressivo, ha assunto perciò la qualità di linguaggio multidisciplinare che coniuga, all’interno di un panorama variegato di figure professionali, il sapere tecnico con la comunicazione culturale e artistica.
In questo difficile dialogo tra conservazione e valorizzazione convivono la ricerca di tecnologie all’avanguardia e la spinta culturale verso una fruizione attiva e consapevole dei luoghi per l’arte.
Il design per le vendite ha modificato negli ultimi anni il suo linguaggio, divenendo un progetto di natura complessa, che integra oltre alla qualità dell’architettura e degli interni anche la filosofia aziendale e l’identità del proprio marchio.
All’interno del caotico scenario della comunicazione commerciale la parola d’ordine è distinguersi in modo inconfondibile e veicolare la cultura aziendale ed il relativo prodotto come immagine unitaria, controllata in ogni dettaglio, in grado di offrire anche un messaggio di tipo emozionale.
Il punto vendita diventa così sempre più un contenitore di esperienze percettive, in grado di suscitare curiosità, intrattenimento, suggestione.
L’attenzione si sposta su aspetti di immaterialità e di teatralità, e la luce, non più soltanto elemento tecnico di informazione, è lo strumento principe di questa nuova regia dello spazio architettonico
.
Una sapiente progettazione della luce negli spazi interni non aiuta solo a garantire un migliore uso degli spazi di residenze, alberghi, uffici, ristoranti, ma conferisce al progetto di architettura un vero e proprio valore aggiunto, modificando la percezione e l’emotività di chi vive questi spazi.
Tuttavia progettare un impianto di illuminazione significa anche confrontarsi con altri temi, quali l’efficienza energetica, i sistemi di gestione e la sicurezza elettrica: nel corso della settimana saranno effettuati interventi specialistici nelle singole aree disciplinari, che poi verranno ripresi ed approfonditi all’interno del workshop progettuale.
Indispensabile per il lighting designer, ma anche per l’architetto e per l’ingegnere che operano alle scale dello spazio architettonico e dello spazio urbano, il calcolo illuminotecnico eseguito per mezzo dei software più evoluti oggi disponibili, garantisce l’autonomia del progettista dalle aziende produttrici e dai fornitori di materiale illuminotecnico consentendo di verificare e scegliere la soluzione più adatta alle proprie esigenze tecniche ed espressive.
Il valore estetico e semantico degli apparecchi di illuminazione è il risultato di una ricerca
complessa che coniuga saperi multidisciplinari, e pone in dialogo dialettico strategia di
prodotto, conoscenze tecnologiche, problematiche ambientali.
Il progettista dell’hardware del sistema luce deve essere in grado di prefigurare l’intero
ciclo di vita del prodotto, cercando un equilibrio fra la ricerca, sia essa estetica,
funzionale, tipologica o tecnologica, e le esigenze di mercato.
L’innovazione del prodotto trova vita quindi nello scambio costruttivo fra designer e
azienda, nella conoscenza da parte del progettista del know-how aziendale e dei
problemi di marketing, nell’acquisizione di competenze relative alle ottiche, ai materiali,
alle tecnologie, ai sistemi di lavorazione dei singoli componenti..
I sistemi tecnologici per l’illuminazione artificiale sono costituiti dall’impianto di alimentazione, dagli utilizzatori, apparecchi, sorgenti ed ausiliari elettrici, e dai sistemi di regolazione e controllo. Negli impianti di grande complessità ci sono sistemi dedicati al monitoraggio in continuo del funzionamento dell’impianto e delle singole lampade per ottimizzare i tempi di intervento e minimizzare i disagi per gli utenti. La conoscenza di questi aspetti è indispensabile non solo per gli impiantisti elettrici ma anche per i lighting designer che devono effettuare scelte progettuali consapevoli non solo del risultato illuminotecnico, ma anche di tutte le altre implicazioni che vanno dall’impatto sulle opere murarie, agli aspetti energetici, gestionali e di sicurezza. Un particolare approfondimento verrà dedicato ai sistemi per la regolazione dei flussi luminosi sempre più richiesti sia per motivi energetici, che per motivi scenografici ed agli impianti di illuminazione di emergenza, obbligatori per molte destinazioni d’uso e spesso dimenticati in fase di progettazione..
Una corretta conoscenza tecnica del progetto della luce offre gli strumenti necessari per coniugare le scelte funzionali con quelle espressive di interpretazione e caratterizzazione dello spazio, permettendo così di soddisfare le esigenze dei più diversi ambiti progettuali.
La giusta integrazione fra la sorgente di luce naturale e quella artificiale può dar luogo ad uno spazio dinamico e vibrante, l’esatta conoscenza del variegato ventaglio delle sorgenti artificiali e di importanti fattori quali resa cromatica, temperatura colore, efficienza, flessibilità, miniaturizzazione delle sorgenti e minore invasività degli apparecchi, consente di creare una regia luminosa che al tempo stesso esalti lo spazio di progetto e ne valorizzi i contenuti.
La luce naturale riveste un ruolo centrale nella percezione dello spazio ed è elemento
primario per l’ottenimento delle condizioni di benessere e comfort visivo.
Il benessere psico-fisiologico in uno spazio chiuso è assicurato anche, tra gli altri fattori,
dalla variazione temporale della luce, che è meccanismo regolatore dei cicli biologici.
Un corretto utilizzo della luce naturale e dei diversi sistemi di schermatura, la conoscenza
di sistemi innovativi come il trasporto della luce in ambienti privi di aperture, consentono
nuove prospettive di utilizzo degli spazi e aprono una vasta gamma di possibilità
espressive e compositive.
Il lighting design è un tema complesso, che coinvolge molti aspetti: fisica, fisiologia
dell'occhio, meccanismi psicofisici della percezione, ottica, teoria del colore, architettura,
scienza dei materiali.
La prima settimana di workshop si propone di fornire le basi a partire
dalle quali sviluppare le competenze richieste per entrare nel mondo della luce, sia essa
naturale o artificiale.
Lezioni teoriche sulla fisica della luce e del colore, sul funzionamento
dell'occhio, sulla definizione e la misurazione dei parametri illuminotecnici, ed esercizi per
utilizzare gli strumenti più comuni ed applicare i metodi di calcolo.
Per un ottimale utilizzo della luce nella città è necessario che il criterio dell’illuminazione
funzionale sia associato a quello dell’illuminazione artistica e monumentale.
Il progetto di illuminazione deve tener conto delle diverse qualità dell’insieme variegato di
componenti che costituiscono lo spazio architettonico.
Il monumento, in qualità di episodio prezioso e puntuale, ma intimamente connesso al
tessuto della città, ha bisogno di una luce in grado di esaltarne le qualità architettoniche, ma
al contempo capace di rispettarlo e di suggerirne il significato spirituale, in armonia con il
contesto urbano.
L’impianto di illuminazione di un monumento, sia delle sue parti esterne, che delle sue parti
interne, richiede l’esistenza di un sistema di gestione e controllo, in grado di proporre scenari
luminosi precostituiti e, talvolta, di variare i flussi di luce artificiale al variare delle condizioni
di luce naturale.
Programma del Workshop (.pdf)
Un adeguato utilizzo della luce sottolinea ed esalta le qualità semantiche dello spazio
architettonico e rende possibile un dialogo espressivo fra il costruito e l’ambiente
circostante.
La luce, oltre ad avere una funzione di guida ed orientamento all’interno della città, ci
fornisce una giusta comprensione della qualità dello spazio alla scala architettonica ed
urbana, suggerendo inoltre un rapporto “emozionale” con gli scenari del nostro
quotidiano.
Programma del Workshop (.pdf)
La luce rappresenta non solo un elemento necessario per lo svolgimento da parte dell’uomo di attività indoor e outdoor, per la lettura notturna di architetture e spazi urbani, ma anche uno strumento di comunicazione utilizzato in diversi campi artistici e culturali. Luce non a servizio di altre forme di arte e rappresentazione, ma piuttosto luce come mezzo di espressione indipendente o legato ad altre forme espressive ma a livello paritetico. La luce viene così impiegata nel cinema, nel teatro, nella fotografia, nello spettacolo in genere e diventa essa stessa forma espressiva nell’arte contemporanea e nella videoarte.
Programma del Workshop (.pdf)
14 Novembre 10.00-13.00/14.00-17.00 - “Crisi economica e strumenti di policy per l'orientamento al lavoro”
Prof. Carlo Magni - Professore associato di Politica Economica alla Facoltà di Economia della Università di Roma "La Sapienza" nel Dipartimento di Economia e Diritto
15 Novembre 10.00 - 13.00 - "Partecipazione ad un bando di gara pubblica; Impostazione e definizione di un project finanziario. Documentazione necessaria"
Prof. Alessandro Grassia - Architetto e Lighting Designer
La progettazione della luce consente una lettura corretta delle produzioni artistiche e storiche e permette la valorizzazione e la comprensione del patrimonio artistico nel rispetto dell’esigenza fondamentale della conservazione. La luce, in quanto elemento creativo ed espressivo, ha assunto perciò la qualità di linguaggio multidisciplinare che coniuga, all’interno di un panorama variegato di figure professionali, il sapere tecnico con la comunicazione culturale e artistica. In questo difficile dialogo tra conservazione e valorizzazione convivono la ricerca di tecnologie all’avanguardia e la spinta culturale verso una fruizione attiva e consapevole dei luoghi per l’arte.
PROGRAMMA: Programma DOWNLOAD (.pdf)
Il design per le vendite ha modificato negli ultimi anni il suo linguaggio, divenendo un progetto di natura complessa, che integra oltre alla qualità dell’architettura e degli interni anche la filosofia aziendale e l’identità del proprio marchio. All’interno del caotico scenario della comunicazione commerciale la parola d’ordine è distinguersi in modo inconfondibile e veicolare la cultura aziendale ed il relativo prodotto come immagine unitaria, controllata in ogni dettaglio, in grado di offrire anche un messaggio di tipo emozionale. Il punto vendita diventa così sempre più un contenitore di esperienze percettive, in grado di suscitare curiosità, intrattenimento, suggestione. L’attenzione si sposta su aspetti di immaterialità e di teatralità, e la luce, non più soltanto elemento tecnico di informazione, è lo strumento principe di questa nuova regia dello spazio architettonico
PROGRAMMA: Programma DOWNLOAD (.pdf)
Una sapiente progettazione della luce negli spazi interni non aiuta solo a garantire un migliore uso degli spazi di residenze, alberghi, uffici, ristoranti, ma conferisce al progetto di architettura un vero e proprio valore aggiunto, modificando la percezione e l’emotività di chi vive questi spazi. Tuttavia progettare un impianto di illuminazione significa anche confrontarsi con altri temi, quali l’efficienza energetica, i sistemi di gestione e la sicurezza elettrica: nel corso della settimana saranno effettuati interventi specialistici nelle singole aree disciplinari, che poi verranno ripresi ed approfonditi all’interno del workshop progettuale.
PROGRAMMA: Programma DOWNLOAD (.pdf)
Il valore estetico e semantico degli apparecchi di illuminazione è il risultato di una ricerca complessa che coniuga saperi multidisciplinari, e pone in dialogo dialettico strategia di prodotto, conoscenze tecnologiche, problematiche ambientali. Il progettista dell’hardware del sistema luce deve essere in grado di prefigurare l’intero ciclo di vita del prodotto, cercando un equilibrio fra la ricerca, sia essa estetica, funzionale, tipologica o tecnologica, e le esigenze di mercato. L’innovazione del prodotto trova vita quindi nello scambio costruttivo fra designer e azienda, nella conoscenza da parte del progettista del know-how aziendale e dei problemi di marketing, nell’acquisizione di competenze relative alle ottiche, ai materiali, alle tecnologie, ai sistemi di lavorazione dei singoli componenti.
PROGRAMMA: Programma DOWNLOAD (.pdf)
Indispensabile per il lighting designer, ma anche per l’architetto e per l’ingegnere che operano alle scale dello spazio architettonico e dello spazio urbano, il calcolo illuminotecnico eseguito per mezzo dei software più evoluti oggi disponibili, garantisce l’autonomia del progettista dalle aziende produttrici e dai fornitori di materiale illuminotecnico consentendo di verificare e scegliere la soluzione più adatta alle proprie esigenze tecniche ed espressive.
PROGRAMMA: Programma DOWNLOAD (.pdf)
I sistemi tecnologici per l’illuminazione artificiale sono costituiti dall’impianto di alimentazione, dagli utilizzatori, apparecchi, sorgenti ed ausiliari elettrici, e dai sistemi di regolazione e controllo. Negli impianti di grande complessità ci sono sistemi dedicati al monitoraggio in continuo del funzionamento dell’impianto e delle singole lampade per ottimizzare i tempi di intervento e minimizzare i disagi per gli utenti. La conoscenza di questi aspetti è indispensabile non solo per gli impiantisti elettrici ma anche per i lighting designer che devono effettuare scelte progettuali consapevoli non solo del risultato illuminotecnico, ma anche di tutte le altre implicazioni che vanno dall’impatto sulle opere murarie, agli aspetti energetici, gestionali e di sicurezza. Un particolare approfondimento verrà dedicato ai sistemi per la regolazione dei flussi luminosi sempre più richiesti sia per motivi energetici, che per motivi scenografici ed agli impianti di illuminazione di emergenza, obbligatori per molte destinazioni d’uso e spesso dimenticati in fase di progettazione.
PROGRAMMA: Programma DOWNLOAD (.pdf)
Una corretta conoscenza tecnica del progetto della luce offre gli strumenti necessari per coniugare le scelte funzionali con quelle espressive di interpretazione e caratterizzazione dello spazio, permettendo così di soddisfare le esigenze dei più diversi ambiti progettuali. La giusta integrazione fra la sorgente di luce naturale e quella artificiale può dar luogo ad uno spazio dinamico e vibrante, l’esatta conoscenza del variegato ventaglio delle sorgenti artificiali e di importanti fattori quali resa cromatica, temperatura colore, efficienza, flessibilità, miniaturizzazione delle sorgenti e minore invasività degli apparecchi, consente di creare una regia luminosa che al tempo stesso esalti lo spazio di progetto e ne valorizzi i contenuti.
PROGRAMMA: Programma DOWNLOAD (.pdf)
Secondo Workshop del Master Lighting Design, con argomento la Luce Naturale, spiegata dall'Architetto e Professore al Politecnico di Torino Valerio Lo Verso, con il Professore in Disegno e Restauro dell'Architettura Luca Ribichini, Perception Designer Aldo Bottoli e da Stefano Converso Ricercatore in Progettazione Architettonica.
PROGRAMMA: Programma DOWNLOAD (.pdf)
Il lighting design è un tema complesso, che coinvolge molti aspetti: fisica, fisiologia dell'occhio, meccanismi psicofisici della percezione, ottica, teoria del colore, architettura, scienza dei materiali. La prima settimana di workshop si propone di fornire le basi a partire dalle quali sviluppare le competenze richieste per entrare nel mondo della luce, sia essa naturale o artificiale. Lezioni teoriche sulla fisica della luce e del colore, sul funzionamento dell'occhio, sulla definizione e la misurazione dei parametri illuminotecnici, ed esercizi per utilizzare gli strumenti più comuni ed applicare i metodi di calcolo.
PROGRAMMA:
Programma DOWNLOAD (.pdf)